Il percorso che mi ha portato a studiare medicina e a specializzarmi in oftalmologia è stato tortuoso e, in una certa misura, imprevedibile, e rappresenta un esempio di come, nella vita, molte circostanze si realizzano per una combinazione di fattori: il caso, la motivazione, l’incontro con persone rilevanti e, soprattutto, la consapevolezza delle proprie vocazioni.

La mia storia professionale (intesa come la sequenza di attività lavorative regolate da un contratto) comincia nel 1982. Prima di allora ho lavorato in modo informale in tutti i settori di attività (agricoltura, artigianato, industria e commercio), con la sola esclusione del mondo della ristorazione. Questo per permettermi la passione della musica, suonata e ascoltata, e avere a disposizione qualche soldo da spendere in autonomia.

Nel maggio 1982 vengo assunto da una raffineria di alluminio come tecnico di laboratorio. In tasca ho un diploma di Perito Industriale Capotecnico, Specializzazione in Chimica Industriale, conseguito nel 1980 con fatica e perplessità, perché nutrivo già forti dubbi sull’idea di vivere fra impianti chimici, tubi e scambiatori di calore, o in un laboratorio di analisi chimiche.

La prospettiva di lavorare in una raffineria mi terrorizza, e fortunatamente sembra terrorizzare anche il datore di lavoro che, dopo tre settimane, mi mette alla porta per mancato superamento del periodo di prova (la spiegazione verbale è stata: manifesta inadeguatezza). Per garantirmi l’indipendenza economica, divento viaggiatore per un’azienda che commercializza apparecchi scientifici e prodotti chimici. Metto a frutto, in solitudine e con molto stress, le strategie di vendita imparate da Lorenzo Altoviti, un amico e compaesano, che mi ha introdotto nel mondo del commercio nel 1981 quando, tornato dal servizio di leva, non sapevo come muovermi.

Verso la fine del 1982 ricevo una telefonata determinante e, dopo alcuni colloqui, vengo assunto come tecnico presso i FIDIA Research Laboratories di Fidia S.p.A., un’azienda farmaceutica in forte espansione. Scopro la biochimica e la biologia, e conosco il prof. Alessandro Bruni, allora docente di Farmacologia nella Facoltà di Medicina dell’Università di Padova. Nel 1984, innamorato della ricerca biomedica, mi iscrivo a medicina, e intanto lavoro nel campo della risposta infiammatoria e immunitaria. I FIDIA Research Laboratories sono un ambiente effervescente e dinamico, e vengo coinvolto anche nell’attività formativa per Informatori Medico-Scientifici, e ho la fortuna di partecipare a progetti di analisi strategica degli investimenti per il posizionamento di nuovi farmaci sul mercato.

Nel 1988 mi viene offerta la possibilità di perfezionarmi in immunologia sperimentale presso il Laboratorio di Patologia dell’ENEA a Roma, diretto dal Prof. Gino Doria, mentre il 1989 lo trascorro a New York, come Research Associate in Neuroimmunology, presso il Department of Pathology di Albert Einstein College of Medicine della Yeshiva University, diretto dal Prof. Cedric S. Raine, un grande immunopatologo con cui svolgo un lavoro sulla demielinizzazione autoimmune nel sistema nervoso periferico.

Al ritorno dagli Stati Uniti, per imprimere un’accelerazione finale agli studi di medicina, chiedo e mi viene concesso il part time, (grazie a Gino Toffano, direttore dei FIDIA Research Laboratories). Fra il 1991 e il 1992, Fidia attraversa una fase di crisi, e nel 1993 sono costretto a lasciare l’azienda.

Non faccio in tempo a rallegrarmi di potermi concentrare solo sullo studio, perché incontro Paolo Rama (oggi professore di oftalmologia a Milano), e il prof. Giovanni Rama, pioniere dei trapianti di cornea in Italia. Mi spiegano l’idea di realizzare una banca degli occhi, la prima in Italia. Ricordo il primo colloquio con il prof. Rama, in ospedale, che mi intervista mentre si cambia fra un intervento chirurgico e l’altro.

Nel 1993, salgo a bordo del progetto Fondazione Banca degli Occhi del Veneto (il Presidente è il Cavaliere del Lavoro dott. Piergiorgio Coin). Per Fondazione lavoro come Tecnico prima, e Responsabile di Laboratorio poi.

Nel 1995 mi laureo in Medicina e Chirurgia, all’Università di Padova (Relatore: prof. Alessandro Bruni, correlatore: prof. G. Rama). Nello stesso anno conosco il prof. Ugo Menchini, allora Direttore della Scuola di Specializzazione in Oftalmologia dell’Università di Udine, che mi esorta a partecipare al concorso di ammissione alla scuola.

Nel 2000 conseguo la specializzazione in oftalmologia (devo la mia formazione a Paolo Rama, Antonella Franch e Giuseppe Carito), vengo nominato Direttore Medico di Fondazione Banca degli Occhi, e incontro il prof. Massimo Busin, chirurgo e scienziato, che nel biennio 2005-2007 si incarica della mia formazione chirurgica. Con Massimo condivido progetti di ricerca, attività assistenziali e iniziative scientifiche e formative e un’amicizia che durano ancora oggi (realizziamo, fra l’altro, l’Unità di ricerca di fisiopatologia corneale presso gli Ospedali Privati Forlì, struttura attualmente collegata all’Università di Ferrara).

Nel 2007, il Consiglio di Amministrazione di Fondazione Banca degli Occhi (Presidente: ing. Giovanni Mazzacurati) mi nomina Direttore di Gestione. Nel 2010 conseguo il Master in Gestione Etica d’Azienda presso la Fondazione Studium Generale Marcianum di Venezia.

Durante gli anni in Fondazione Banca Occhi ho visitato per periodi di studio le banche degli Occhi di Amsterdam (Olanda), Bristol e Manchester (Gran Bretagna), Ann Arbor (Illinois), e Chicago (Michigan). Ho partecipato, come relatore invitato, a circa 400 convegni nazionali e internazionali su temi di farmacologia, oftalmologia e eye banking.

Sono autore/coautore di circa 150 pubblicazioni scientifiche in extenso, 15 capitoli di libri, 10 articoli su invito, su temi di oftalmologia e eye banking, e collaboro come referee con varie riviste internazionali.

Sono stato Presidente di European Eye Bank Association e di Società Italiana Banche degli Occhi, Presidente del Comitato Scientifico della Fondazione per l’Incremento del Trapianto di Organi e Tessuti, e Vice Presidente della Società Italiana Trapianto di Cornea. Ho lavorato come Esperto per la gestione delle banche delle cornee presso la Consulta Nazionale Trapianti, su nomina del Ministro della Salute, e sono stato Professore a Contratto all’Università di Padova, Facoltà di Medicina e Chirurgia, Scuola di Specializzazione in Oftalmologia, per l’insegnamento Malattie dell'Apparato Visivo - Ottica Fisiopatologica I. Sono docente su temi attinenti alla cornea e le malattie della superficie oculare presso l’Istituto Zaccagnini di Bologna.

Nel 2013 ho ricevuto dalla Società Italiana Trapianto di Cornea, e nel 2014 dalla Società Italiana Cellule Staminali e Superficie Oculare, la Medaglia d’Oro per il contributo allo sviluppo delle attività di trapianto in Italia, e ho vinto per due volte il Premio di Ricerca Scientifica della Società Italiana di Oftalmologia.

Nel 2018 ho conseguito l’Abilitazione Scientifica Nazionale come Professore di II Fascia, Settore concorsuale 06/F2, Malattie dell’Apparato Visivo (04/04/2018  - 04/04/2024), e nel 2019 ho superato la procedura di selezione per Professore ordinario di seconda fascia (art. 18, comma 1, Legge 240/2010) presso il dipartimento Morfologia, Chirurgia e Medicina Sperimentale, settore Scientifico-Disciplinare MED/30-malattie apparato visivo, dell’Università di Ferrara (graduatoria pubblicata il 26 novembre 2019), in seguito impossibilitato a prendere servizio.

Dal 2017 svolgo le funzioni di Direttore Medico, Direttore Sanitario e Responsabile della Ricerca di Fondazione Banca degli Occhi. La mia attività riguarda l’assistenza a pazienti affetti da gravi patologie oculari, l’esecuzione di studi di terapia cellulare, biologia e patologia della superficie oculare, la consulenza ai chirurghi, la formazione del personale medico e tecnico, la gestione

di Fondazione, i rapporti con istituzioni pubbliche e private.

SOLIDARIETA
Maculan regala alla
Banca degli Occhi
300 bottiglie
per aiutare la ricerca

La cantina Maculan e la Fondazione Banca degli Occhi del Veneto Onlus perla 12a volta unite nel progetto Santalucia.
Un'iniziativa soldale finalizzata alla raccolta fondi a sostegno della ricerca scientifica per migliorare le tecniche di trapianto di corneae la cura di malattie della vista.

Un panel di esperti, giornalisti e critici enogastronomici si è riunito a Breganze per degustare alla cieca sei diversi monovarietali dalle migliori barrique dell'annata 2020 presenti in ....